00 24/04/2009 12:46
C'è un caso Mannini-Possanzini (ma sarebbe più corretto paragonarlo alla vicenda di un altro calciatore, Cherubin) anche nel basket: sono stati infatti deferiti al Tribunale nazionale antidoping del Coni Ronald Slay e Guillermo Diaz di Caserta. Perché i due il 15 novembre, dopo Teramo-Caserta, si sono presentati all'antidoping, (addirittura uno aveva già riempito parzialmente una delle due provette) ma si sono in seguito allontanati per fare una doccia e vestirsi più pesantemente. Una «incomprensione linguistica» (spiegano da Caserta) non ha fatto capire che non potevano essere persi di vista, i medici dell'antidoping erano impegnati con gli altri atleti e non potevano seguirli. Per questo la Procura non ha avuto richieste pesanti (solo tre mesi), ma ha voluto evitare che la Wada (l'agenzia mondiale antidoping) come per Mannini, Possanzini e Cherubin, possa presentare ricorso al Tas giudicando la sanzione italiana insufficiente. Diaz e Slay potranno comunque giocare in attesa di essere sentiti.
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